Qui mi fanno sentire solo una nullità isolandomi e mai ascoltando quel che ho da dire o da proporre... ma io sono una nullità!!! Se solo non mi considerassi a volte una persona, con dei diritti e la possibilità di rimanere ferita, se solo mi mettessi bene in testa che io sono una nullità, allora potrei non soffrire più per ciò che mi accade intorno... eppure c'è qualcosa in me che ancora non si abbandona a questa certezza è che continua a lottare e questo qualcosa mi fa soffrire come un cane... come un animale da test scientifico, da vivisezione.
domenica 25 dicembre 2016
C'è da credere che non ci sia più nulla da scrivere.
Nessuna idea, musica nelle orecchie, voglia di fare qualcosa di diverso...
Voglia di veder soffrire la mia compagna di stanza stronza, i miei capelli che non sono decenti in nessuna acconciatura...
C. che non mi risponde al telefono, voglia di bere e bere e bere e di ubriacarmi, e fare sesso violento, e di fumare qualsiasi cosa...
Mi annoio.
Voglio alcol.
Voglio morire.
Voglio smettere di far finta che tutto stia andando bene.
Voglia di scappare...
Tristezza
Ascolto i Funeral, l'album "Oratorium", mentre scrivo per evitare di andare a vomitare perché ne ho una voglia assurda. Oggi in comunità siamo stati occupati per le preparazioni per il pranzo di Natale. Abbiamo assemblato alberelli, cucinato grissini, decorato la casa. Mi sono sentita un'aliena. Non condivido lo spirito di queste feste. In più ci sono le stronze che come loro solito mi isolano facendomi sentire sola oltre ogni immaginazione... comunque. Ho fatto il test di gravidanza, che per mia fortuna è risultato negativo, rasserenandomi un poco. Ora sto aspettando che mi diano la terapia serale, poi telefono a Vittorio, e poi... premerò il pulsante di stand-by. Ecco tutto.
Mi ha chiamata "quell'altra"
Stavamo parlando tranquillamente a tavola ed io stavo dicendo qualcosa è K. si riferisce a me dandomi della "quell'altra". Si, certo, c'era da aspettarselo, io sono solo una merda da calpestare, no? Allora perché lamentarsi o stare male? Eppure eccomi qui, con le lacrime agli occhi, la sigaretta in mano pronta ad essere accesa, e troppi pensieri in testa che non se ne vogliono andare, soprattutto un proposito, di usare finalmente il cappio, tanto sono solo una merda, solo una merda.
sabato 17 dicembre 2016
Una giornataccia conclusasi con una bella vomitata
Sveglia in comunità alle 6.57, mattinata in un centro commerciale col ragazzo che uso per autolesionismo, sesso in macchina, mi è venuto in bocca dopo averlo fatto anale, e già da lì no cominciato a sentirmi male, lo ha visto pure lui nonostante cercassi di fingere di aver goduto, fumato, poi il ritorno in casa con mio fratello che mi stava a distanza, chissà, forse pensa che il bipolarismo ed il disturbo borderline siano contagioso... e poi eccomi qui di nuovo in comunità, a sperare che Claudia mi telefonate, dopo cena invece mi ha chiamata Vittorio, e gli ho raccontato tutto mentre ero in lacrime con una voglia matta di urlare ed una mano sulla bocca perché gli altri non sentissero i lamenti... e poi prendo i miei medicinali ed es o per fumare, ma a metà della seconda sigaretta vomito tutto, la cena è la terapia. Mi sento uno schifo. Faccio schifo. Voglio solo morire.
A Fair Judgement
Ascolto la canzone "A Fair Judgement" degli Opeth mentre mi calmo... sono loro il mio gruppo musicale preferito. La gola mi duole perché oggi ho urlato come una pazza dal dolore di non avere amici... ho urlato dalla psicologa, ho urlato la sera durante un colloquio con un operatore socio sanitario, ho urlato al telefono con mia madre. Se continuo così mi spediranno ancora in psichiatria. E non lo voglio, con tutta me stessa. Ma nel contempo non posso continuare a tenermi tutto dentro e fingere che tutto stia andando bene. Mi odio per essermi lasciata andare oggi. Per cui, mi sono fumata una sigaretta 100's molto forte per punirmi. L'unica cosa che mi è certa è che non posso continuare così. Devo trovare una via d'uscita da tutto questo, fosse anche un cappio attorno alla mia gola.
Ho vomitato ficcandomi due dita in gola
Ho vomitato la cena ficcandomi due dita in gola e mi sento meglio così, a stomaco semivuoto. Stamattina sono andata dalla mia psicologa per l'ultima volta, perché a fine anno andrà in pensione. Le ho parlato dei miei problemi col sesso, e lei mi ha detto che il mio problema sta nel fatto che divido la mia area affettiva fa quella fisica a causa dei traumi avuti a sedici anni causati dalle molestie sessuali che ho subito. Mi ha fatta piangere un casino. Poi quelli della comunità si sono dimenticati di venire a prendermi per cui ci sono dovuta andare a piedi. Stavo talmente male che mi sono rifiutata di pranzare. Poi ho telefonato alla mia amica sarda e mi sono un po' calmata, tanto che sono riuscita ad addormentarmi e riposare per un paio d'ore. Sto ancora male però... per questo motivo ho vomitato la cena. Ora sentirò Vittorio. Spero mi farà sentire un po' meglio. Lo spero. Lo spero tanto.
Una giornata random
Oggi sono un po' febbricitante per cui non ho fatto un granché
... poi stasera una delle mie due compagne di stanza come sei solito mi ha trattata male ed io sempre di più mi sento come uno zerbino ai suoi piedi.. Non mi sento ispirata per la scrittura del mio libro... mi sento vuota.
Seguita da un'altra giornata anonima
Giovedì, sigarette, una telefonata alla mia amica di Sassari, , la stronza in camera mia che finalmente sta male pure lei, per una buona volta!
Altro? Io che mi sento vuota, sigarette, farmaci, sigarette. La mia vita non è che una spirale vuota.
Test di gravidanza
Mi sono fatta portare un test di gravidanza da un mio amante perché ho la pancia tanto gonfia da sembrare che io sia al quarto mese di gravidanza quindi devo sapere se sono incinta o meno... mi sento così ansiosa da diventare irritata con tutti, persino con lima madre... faccio schifo.
Che diavolo dirò alla psicologa?
Ascolto Bach mentre cerco di risolvere il dilemma su cosa dire alla psicologa di ieri. Forse dovrei mentire sul fatto che il sesso mi ha fatto schifo da morire... aggiungere entusiasmo su quanto io sia stata bene in casa. Menzionare la telefonata con Vittorio di ieri sera. Raccontare del vomito. No, forse è meglio non parlare di quanto mi ha detto il professore. Potrebbe tradirlo... poi dovrei spiegare che faccio sesso per autolesionismo e non mi lascerebbe più uscire, ed io ho la massima necessità di andare fuori di qui. Aiutatemi buona fortuna.